FAINA
Che noi
dico noi di un tempo
si sia scomparsi
si può capire. Continua a leggere
Poesie da “Luì”
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Fotografia 1948
ΦΩΤΟΓΡΑΦΙΑ 1948
Κρατῶ λουλοῦδι μᾶλλον.
Παράξενο.
Φαίνετ᾿ ἀπ᾿ τὴ ζωή μου
πέρασε κῆπος κάποτε. Continua a leggere
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Carta n.° 3
Il Potere e il Vuoto non cancellano uno specchio affatturato,
lo sguardo che non sai se tuo o dell’occhio che perseguita
una visione
ma questo è ciò che appare, e non ha valore!
L’oscillare di un’armilla disturba l’asse ottico e il suo vaneggiare. Continua a leggere
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Terzo inno a Nettuno
Presso il tuo cuore gigante,
inarrivabile, o mostro,
cosa comanda la pressione
i gas e i venti furibondi
se non colti dall’albero del sole
i frutti dell’atomo celeste? Continua a leggere
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Poesie
Per molto tempo restano in camera
seduti tra le nicchie
o le ispessite gole di calce, sopra i vetri
il soffitto.
Indubbiamente amano osservare e c’è una felice
lentezza nei loro movimenti. Continua a leggere
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Ceneri
È in un agosto invece che in un maggio
pur se le spesse nuvole tra la piana e il mare
sbiadiscono il residuo di coraggio
che torno indietro e sbando intorno alle manie
imbrogliandole sfiorandole
osservo fiuto un’usta di memoria Continua a leggere
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De tramontane (La Tramontana)
Altre poesie e notizie sull’autore qui
Voor de kust rust de duiker in zijn verhaal
en tekent kaal de bergwand aan het strand. Continua a leggere
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Su «Non parlo a tutti. Franco Fortini intellettuale politico» di Daniele Balicco
L’ottica di questo libro è rigorosamente politica. Questo non vuol dire che trattare la figura di Fortini come intellettuale politico o compagno o comunista sminuisca il «poeta di nome Fortini» (Lenzini). Le due immagini, certo, mai potranno coincidere, ma in Fortini sono inseparabili; ed è proprio l’idea che «cultura e politica sono la medesima cosa, espressa con mezzi diversi» (p. 65) a caratterizzare la sua ricerca intellettuale e poetica; e ad averlo reso ostico al ceto intellettuale italiano, che di solito ha sempre preferito rifugiarsi nel terreno “autonomo” dell’estetica. Continua a leggere
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All’arte di governo imbalsamata
Non c’è nulla da dire in tuo favore. Difendi
il tuo segreto. Tienilo nascosto sotto la dura
scorza di piume, negromante. Continua a leggere
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La maratona
IO NON SONO NATO IN UNA GROTTA
E NON SUPPONGO DI MORIRE SULLA CROCE,
MA FACCIO PARTE, COME VOI, DI QUESTA LOTTA
E QUINDI MI PERMETTO SOTTO VOCE: Continua a leggere
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Cinque spunti di riflessione
Da “Per riconoscere la poesia: tre connotati” di Andrea Cortellessa – 22 settembre 2013. Pubblicato da “Le parole e le cose” (L’articolo si legge per intero qui)
1.
Uno delle nozioni più equivocate, in poesia, è quella di esperienza: convocata con particolare enfasi da chi insiste su questa scrittura come se il suo specifico fosse la dizione più immediata e diretta del vissuto di chi scrive.[…]
A partire dal vissuto, certo: la lingua della poesia quel vissuto lo lavora, lo diparte da sé (anche nel senso che lo seziona nei suoi componimenti primi: come un’analisi chimica, una spettroscopia) – facendo sì che esso, davvero, possa essere compartecipato. In una delle conversazioni video con Claire Parnet, Gilles Deleuze lo ha detto con brutalità: «la scrittura ha fondamentalmente a che fare con la vita», ma non con la biografia individuale: «la vita è qualcosa più che “personale”» ed «è disgustoso» chi riduce la letteratura «ai propri affari privati»: è «letteratura da supermercato, da bazar, da best-seller, la vera merda». Al contrario, scrivere significa cogliere qualcosa della vita che «scorre in te». Continua a leggere
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Poesie
Canto per Maddalena
e ancora mi scrive
e ancora mi scrive di bende che prestano al sangue le parole
perché solo dai morti mi aspetto un sincero tradimento nel tragitto,
perché io possa presentarti Pierrot e Arlecchino nell’orto degli ulivi
che la gloria si giocano a testa e croce per un bacio di lusinghe. Continua a leggere
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Chiarimento sulla polemica fra me e Linguaglossa a proposito di De Signoribus
AI LETTORI DI QUESTO BLOG
Cosa pensare del comunicato (Cfr. Appendice) di Giorgio Linguaglossa, inviato a tutti gli iscritti alla sua mailing list e da lui pubblicato anche su «Poesia e Moltinpoesia» (qui)?
Appena pochi giorni fa, in un commento di Laura Canciani (16 settembre 2013 alle 11:58) si leggeva che questo blog «è forse l’unico, in Italia, che consente una dialettica tra tutte le posizioni in campo, un blog libero, un’isola isolata nella cultura del nostro paese». E più avanti: «Penso che Abate, che non conosco, sia persona fededegna e a lui va il mio ringraziamento per questo spazio di libertà». Continua a leggere
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Secondo inno a Nettuno
A te, rivolgo un altro inno:
a me il riverbero che arriverà
nel giorno del mai.
Perché il cupo scendere del gorgo
nel nero che striscia sul bianco
illude senza paura. Continua a leggere
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