Neige
O geistlich Wiedersehen
In altem Herbst.
Gelbe Rosen
Entblättern
am Gartenzaun,
Zu dunkler Träne
Schmolz ein grosser Schmerz,
O Schwester!
So stille endet der goldne Tag. Continua a leggere
Due poesie tradotte da Giorgio Linguaglossa
Neige
O geistlich Wiedersehen
In altem Herbst.
Gelbe Rosen
Entblättern
am Gartenzaun,
Zu dunkler Träne
Schmolz ein grosser Schmerz,
O Schwester!
So stille endet der goldne Tag. Continua a leggere
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Rileggendo «I poeti del Novecento» di F. Fortini: Luzi (4)
Tento qui di approfondire i miei «appunti (in controtendenza) su Luzi» scritti come risposta a caldo alla “proposta di poetica”, sia pur implicita, presente nel commento del 29 luglio 2013 alle 21:47 di Sandra Evangelisti. Subito dopo averli pubblicati, sono andato a rileggermi tre scritti di Fortini su Luzi. Il primo è ne «I poeti del Novecento» del 1978 (pagg. 143-152). Gli altri due, uno del 1954 e l’altro del 1959, appaiono in «Saggi italiani 1» del 1987. Continua a leggere
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Intervista di Ezio Partesana a Ennio Abate (1)
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Circe[1] figlia del sole
Imbuto di seta[2] senza padre…
ingenua come come Maruzzella [3]
che aveva negli occhi il mare?
non pare Continua a leggere
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«PER UN BREVIARIO OCCIDENTALE 2»
@ Massino
divorator di “destri”
ed elettor di un PD
che coi “destri” governa
[Cfr. qui per contestualizzare]
IN MORTE DELLA DEMOCRAZIA NEGLI ANNI
di Ugo Fosco
Un dì, se non andrai sempre votando *
senza cavarci niente, mi vedrai seduto
su la tua pietra, o elettor mio, gemendo
il garofano rosso e il Turati canuto.
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Un’intervista a Giuliano Mesa (nov. 2000)
Giuliano Mesa (Salvaterra, 1957-Pozzuoli, 2011)
da http://puntocritico.eu/?p=5678#more-5678
con NOTE IN APPENDICE di Ennio Abate
*
Che radici ha la tua poesia?
Radici? Non saprei. Quando si comincia a scrivere molto giovani, quasi ancora bambini, di radici forse non se ne hanno… Poi, se uno è “sradicato” per temperamento! Forse potrei dire che la poesia, le poesie, sono diventate le mie radici, che nella poesia mi sono radicato: lì, e in pochissimi altri “luoghi”, forse soprattutto lì… Con qualche paradosso. Continua a leggere
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Tre inediti
Annuncio che sei agro e subbuglio
un frenetico olimpo di semi.
Precipita sotto la faccia
se stilli e boccheggi
se solo ti esalti di essere foglia.
Il gambo conosci
il fusto più o meno vorace.
E’ culto nuotare
in quel mare di farro. Continua a leggere
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Tr3 pannocchie
L’incontro è tra due pannocchie, una cresciuta in fretta, tremenda come Kalì danzante la morte, l’altra come sospinta da verdi serpenti prima che s’accendessero i fiori attorno.
Cantano della morte, una canzone in diagonale nel quadrato dell’orto.
La tazza del tè sospesa sugli alti palazzi della città lasciata in attesa dei treni.
Qui la rugiada, là il pianto. Qui l’azzurro cielo, là una notte che sbiadisce tremolando in standby.
In standby. In standby.
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Massimo Rizzante su poesia e storia in Roberto Bolaño
*
Il mondo romanzesco di Bolaño è sovrappopolato di poeti, scrittori, critici letterari. Ma soprattutto di poeti.
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Poesie recenti
*
…allora come quando piove
si alza quel volume
degli odori stradali
nel loro silenzio attonito
lucido astrale Continua a leggere
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Premio di Poesia Edita e Inedita “Francesco Graziano” 2013 – III Edizione
Troppi sono i premi di poesia. In via eccezionale e per un legame affettivo con i redattori de “il filo rosso” di Rogliano (CS) segnalo questo bando. [E.A.]
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Carlo Rovelli, Nel paese dove gli asini volano
Straordinaria questa affermazione di David Lewis: «Tutti i mondi possibili esistono davvero», che mette in discussione tutti i nostri principi basati sulla autoevidenza del senso comune. Il concetto non è estraneo a quello dell’universo infinito di Giordano Bruno (e sappiamo come sia andata a finire), che prevedeva già questa ulteriore estrapolazione: dall’universo infinito alla possibilità di esistenza di tutti i mondi possibili. Molti concetti filosofici dell’homo tecnologicus, come quello di «essere» ed «esistenza», sono fortemente condizionati dalla loro origine teologica, ma fare filosofia è, appunto, sgombrare il campo dai sedimenti di pensieri teologici, dogmatici, indimostrabili da parte delle nostre facoltà razionali; pensare le «possibilità» è dunque un equivalente di pensare le «realtà». Continua a leggere
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Ultimo dialogo tra il vecchio scriba e il giovane giardiniere (2002)
Vecchio scriba –
I particolari del nostro incontro sui banchi di scuola o in fredde sagrestie del sud contano poco ora. E pure le ragioni del distacco. Il tempo che spendesti in mezzo a noi fu però di buona semina. Ti prendemmo sul serio. Ti demmo pensieri e sensi ordinati non solo divieti. Poi trasgredisti, ci odiasti e dovemmo precluderti i nostri cenacoli. Continua a leggere
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Da “Arsenico e nuovi versetti”
Con una nota di Giorgio Linguaglossa
Gabriella Montanari Arsenico e nuovi versetti La Vita Felice, Milano, 2013
papa
alla fermata dell’autobus
l’attesa si prolunga,
per terra c’è un profilattico esausto
e io m’interrogo sull’utilità del papa.
sì, papa con la minuscola
perché il rispetto non è grammatica Continua a leggere
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La grande crisi della poesia italiana
Vorrei iniziare con un riferimento ad Adorno tratto da Dialettica negativa, e precisamente nel capitolo dove il filosofo tedesco dichiara che dopo Auschwitz un sentire si oppone a ciò che prima del genocidio si esprimeva tramite il senso. E aggiungeva che nessuna parola con tono pontificante, quand’anche parola teologica, ha legittimità dopo Auschwitz. Continua a leggere
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