Archivi del mese: luglio 2013

Georg Trakl
Due poesie tradotte da Giorgio Linguaglossa

Georg_Trakl

Neige

O geistlich Wiedersehen
In altem Herbst.
Gelbe Rosen
Entblättern
am Gartenzaun,
Zu dunkler Träne
Schmolz ein grosser Schmerz,
O Schwester!
So stille endet der goldne Tag. Continua a leggere

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Ennio Abate
Rileggendo «I poeti del Novecento» di F. Fortini: Luzi (4)

Fortini i poeti del Novecento0001

Tento qui di approfondire i miei «appunti (in controtendenza) su Luzi» scritti come risposta a caldo alla “proposta di poetica”, sia pur implicita, presente nel commento del 29 luglio 2013 alle 21:47 di Sandra Evangelisti. Subito dopo averli pubblicati, sono andato a rileggermi tre scritti di Fortini su Luzi. Il primo è ne «I poeti del Novecento» del 1978 (pagg. 143-152). Gli altri due, uno del 1954 e l’altro del 1959, appaiono in «Saggi italiani 1» del 1987. Continua a leggere

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Per una poesia esodante
Intervista di Ezio Partesana a Ennio Abate (1)

Samizdat e poeta esodante logo IL MATTINO DELL'IMPIEGATO anni 80 circa
Su questo blog  tornano insistenti – nei post, nei commenti –  spunti per un  discorso critico  sulla poesia e sui modi di affrontare la sua crisi;  per uscirne, se possibile, o,  al minimo, viverla lucidamente e senza facili  compromessi, se una soluzione in tempi brevi non ci fosse. Sono domande e  preoccupazioni che  – ci tengo a dirlo, per evitare alle discussioni ogni taglio settario o esclusivista da primi della classe –  sentite da vari poeti e critici – più anziani o giovani –  che  provengono da ambienti e storie diverse e sentono di dover fare i conti con la fine di un’epoca (quella della modernità) e l’ingresso in un’altra epoca (per alcuni della postmodernità) o in un prolungamento esasperato o “senescenza” della modernità stessa (tarda modernità, ipermodernità, transmodernità). Vorrei che continuassimo ad approfondire le due ipotesi  che si sono  delineate  soprattutto negli interventi miei e di G. Linguaglossa: quella della poesia esodante e quella  della post-poesia.  Pubblico perciò – in più puntate perché il testo è molto lungo e tocca anche questioni “difficili” – l’intervista che sulla poesia esodante mi ha fatto Ezio Partesana*. Successivamente pubblicherò l’intervista che io stesso farò a Linguaglossa sul suo ultimo libro Dopo il Novecento. [E.A.] Continua a leggere

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Alberto Accorsi
Circe[1] figlia del sole

circe 2

Imbuto di seta[2] senza padre…
ingenua come come Maruzzella [3]
che aveva negli occhi il mare?
non pare Continua a leggere

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Ennio Abate
«PER UN BREVIARIO OCCIDENTALE 2»

foscolo_1

@ Massino
divorator di “destri”
ed elettor di un PD
che coi “destri” governa
[Cfr. qui per contestualizzare]

IN MORTE DELLA DEMOCRAZIA NEGLI ANNI
di Ugo Fosco

Un dì, se non andrai sempre votando *
senza cavarci niente, mi vedrai seduto
su la tua pietra, o elettor mio, gemendo
il garofano rosso e il Turati canuto.

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Loredana Magazzeni
Un’intervista a Giuliano Mesa (nov. 2000)

mesaGiuliano Mesa (Salvaterra, 1957-Pozzuoli, 2011)

da http://puntocritico.eu/?p=5678#more-5678

con NOTE IN APPENDICE  di Ennio Abate

*

Che radici ha la tua poesia?

Radici? Non saprei. Quando si comincia a scrivere molto giovani, quasi ancora bambini, di radici forse non se ne hanno… Poi, se uno è “sradicato” per temperamento! Forse potrei dire che la poesia, le poesie, sono diventate le mie radici, che nella poesia mi sono radicato: lì, e in pochissimi altri “luoghi”, forse soprattutto lì… Con qualche paradosso. Continua a leggere

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Luciano Nota
Tre inediti

Van Gogh

Annuncio che sei agro e subbuglio
un frenetico olimpo di semi.
Precipita sotto la faccia
se stilli e boccheggi
se solo ti esalti di essere foglia.
Il gambo conosci
il fusto più o meno vorace.
E’ culto nuotare
in quel mare di farro. Continua a leggere

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SEGNALAZIONE
Premio Franco Fortini – Quarta edizione 2013

Fortini lplc

Per informazioni clicca qui sotto:

http://www.edizionicfr.it/bandi/BandoFortini2013.htm

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Lucio Mayoor Tosi
Tr3 pannocchie

pannocchia (1)

L’incontro è tra due pannocchie, una cresciuta in fretta, tremenda come Kalì danzante la morte, l’altra come sospinta da verdi serpenti prima che s’accendessero i fiori attorno.

Cantano della morte, una canzone in diagonale nel quadrato dell’orto.

La tazza del tè sospesa sugli alti palazzi della città lasciata in attesa dei treni.
Qui la rugiada, là il pianto. Qui l’azzurro cielo, là una notte che sbiadisce tremolando in standby.

In standby. In standby.

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SEGNALAZIONE
Massimo Rizzante su poesia e storia in Roberto Bolaño

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Sul blog « Le parole e le cose » ho letto un bel saggio di Massimo Rizzante, « Come salvarsi la pelle senza rinunciare alla poesia. Su Roberto Bolaño» (http://www.leparoleelecose.it/?p=11371#more-11371). Non  conoscevo  questo autore cileno. Ho letto nel 2012  qualcosa di lui sul Web (http://www.archiviobolano.it/index.html ; http://mrearbrass.com/tag/2666/ ;  http://www.leparoleelecose.it/?p=5439#comment-35301), ma quel che ora m’interessa è  come egli affronta il tema del rapporto tra poesia e storia. Stralcio perciò alcuni passaggi del saggio di Rizzante e chiedo a chi è interessato d’intervenire. [E.A.]

*

Il mondo romanzesco di Bolaño è sovrappopolato di poeti, scrittori, critici letterari. Ma soprattutto di poeti.

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Luca Chiarei
Poesie recenti

maltempo-tempesta-di-vento-e-grandine

*
…allora come quando piove
si alza quel volume
degli odori stradali

nel loro silenzio attonito
lucido astrale Continua a leggere

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SEGNALAZIONE
Premio di Poesia Edita e Inedita “Francesco Graziano” 2013 – III Edizione

il_filorossoTroppi sono i premi di poesia. In via eccezionale e per un legame affettivo con i redattori de “il filo rosso” di  Rogliano (CS) segnalo questo bando. [E.A.]

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SEGNALAZIONE
Carlo Rovelli, Nel paese dove gli asini volano

David Kellogg Lewis (1941-2011)

David Kellogg Lewis (1941-2011)

Straordinaria questa affermazione di David Lewis: «Tutti i mondi possibili esistono davvero», che mette in discussione tutti i nostri principi basati sulla autoevidenza del senso comune. Il concetto non è estraneo a quello dell’universo infinito di Giordano Bruno (e sappiamo come sia andata a finire), che prevedeva già questa ulteriore estrapolazione: dall’universo infinito alla possibilità di esistenza di tutti i mondi possibili. Molti concetti filosofici dell’homo tecnologicus, come quello di «essere» ed «esistenza», sono fortemente condizionati dalla loro origine teologica, ma fare filosofia è, appunto, sgombrare il campo dai sedimenti di pensieri teologici, dogmatici, indimostrabili da parte delle nostre facoltà razionali; pensare le «possibilità» è dunque un equivalente di pensare le «realtà». Continua a leggere

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Ennio Abate
Ultimo dialogo tra il vecchio scriba e il giovane giardiniere (2002)

1978 IN RICORDO DI BABEL 1978 circa

Tabea Nineo 1978: IN RICORDO DI BABEL

Vecchio scriba –

I particolari del nostro incontro sui banchi di scuola o in fredde sagrestie del sud contano poco ora. E pure le ragioni del distacco. Il tempo che spendesti in mezzo a noi fu però di buona semina. Ti prendemmo sul serio. Ti demmo pensieri e sensi ordinati non solo divieti. Poi trasgredisti, ci odiasti e dovemmo precluderti i nostri cenacoli. Continua a leggere

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Gabriella Montanari
Da “Arsenico e nuovi versetti”

Con una nota di Giorgio Linguaglossa

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Gabriella Montanari Arsenico e nuovi versetti La Vita Felice, Milano, 2013

papa

alla fermata dell’autobus
l’attesa si prolunga,
per terra c’è un profilattico esausto
e io m’interrogo sull’utilità del papa.
sì, papa con la minuscola
perché il rispetto non è grammatica Continua a leggere

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Giorgio Linguaglossa
La grande crisi della poesia italiana

grande crisi
“Si profila la Grande Crisi che ha prodotto gli ultimi tre decenni di «vuoto» della forma-poesia (altro concetto dimenticato)!. Che cosa si intende oggi per forma-poesia? Che cosa si intende per dismetria? Che cosa è rimasto dell’economia dello spreco e dello sperpero, delle neoavanguardie e delle post-avanguardie agghindate, traumatizzate e tranquillizzanti? La poesia non ritiene più indispensabile ricreare le coordinate e le condizioni per una poesia che voglia parlare con parole «nuove» al pubblico (e poi: quali parole?, quale vocabolario?); la poesia parla  del non-senso?, del senso?, del vuoto tra le parole?, del vuoto dopo le parole?.” Le domande insistenti e quasi angosciate ( a me così pare) che Giorgio Linguaglossa pone sulla crisi della poesia hanno un filo diretto con gli interrogativi  che abbiamo affrontato nello Scrap-book pubblicato il 25 giugno 2013. La crisi riguardante i testi (la poesia) va messa o no a confronto con quella riguardate il contesto o l’extra-testo (la società, la politica, le mentalità)? A me pare di sì, ma vediamo se la nostra capacità di dialogare  riesce a mettere meglio a fuoco la questione. [E.A.]

Vorrei iniziare con un riferimento ad Adorno tratto da Dialettica negativa, e precisamente nel capitolo dove il filosofo tedesco dichiara che dopo Auschwitz un sentire si oppone a ciò che prima del genocidio si esprimeva tramite il senso. E aggiungeva che nessuna parola con tono pontificante, quand’anche parola teologica, ha legittimità dopo Auschwitz. Continua a leggere

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