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Giuseppina Di Leoraccomandazioni per la famiglia
31.12.013 – h.: 21,05
Proviamo a sparigliare un pensiero
di un concetto ribaltiamone insieme senso e logica
del dubbio proviamo certezza, quantunque viceversa
all’incrocio troveremo il sentiero. Continua a leggere
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Anna CiufoDa “Il nettare e la musa”
Anna Ciufo , dall’antologia “Il nettare e la musa” AA.VV. perVersi editore
EXUVIA
Divenimmo presto schiavi
quando una foglia fu eletta argine d’impudicizia.
Avvertimmo la pelle limite frustrante, guaina di ferro,
e in essa un corpo da comprimere.
Mutare, allora, fu salvezza: gonfiarsi dimenarsi,
spaccare il velo, abbandonarlo infine.
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Lucio Mayoor TosiDue poesie senza titolo
*
Dolore di pioggia nel sole, sentenzia il chirurgo scendendo dalla bicicletta. Sono tempi difficili questi, sai quelle vaschette di plastica nere dove puoi spezzettare con grazia l’hamburger di maiale, oppure quei due rapanelli made in Italy al pepe Muntok? Ecco, son quelli che ti stanno fregando. Non sembra ma è così. Togliti dal televisivo novecentesco, dal modaiolo européen! Smetterà di piovere e potrai sdraiarti dentro di te come facevano migliaia di anni fa i tuoi giovani antenati. E bada che anche questa poesia non si stia mettendo in posa: io e te, medico e paziente nell’anno 2014 di fianco alla bicicletta, tu che piangi e io che ti consolo parlandoti apertamente del cancro fascista della nuova sinistra. Dentro le case c’è solitudine, è dolore di pioggia, sale alle tempie e non sai che pensare, proprio adesso che rischi di morire per scadenza, povero, come quando finisce un concertino cretino (una domenica fuori dallo stadium, l’aeroporto di là dai tetti e giusto una nuvola). Sbadatamente. Continua a leggere
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Antonio SagredoPoesie giovanili
Figure e maschere
Di metallo etrusco era tutto il cielo
e l’orizzonte colmo di un vento romano scabro.
Donava la terra ai volti parvenze d’oro,
fulvo era il cuore del sole ferito dal ramarro.
Radici di miele e sciami di madrepore giganti
ornavano una fievole menzogna sulla soglia.
L’Ospite giunse con occhio di re,
e polvere di rame e vigna maturata la scia
di baci rossi scodinzolante
coda di levriero. Continua a leggere
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Ennio AbateLa mia giovane sposa feriale
da Reliquario di gioventù, inediti in lavorazione
*
smetta i suoi occhialini di bontà
m’osservi bene
mangio la mela che lei ruba per me
da una mensa aziendale
neppure i piccioni si scansano se passo
medito il grande ideale nelle latrine
qui sul fondo del bidone metropolitano
per noi due manco un’animella tagliuzzata c’è
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Francesco Di StefanoObbama a Roma
Vedenno Obbama accanto ar Fiorentino
ner mentre fanno la dichiarazzione
m’è parzo de tornà un momentino
ar tempo dell’America padrone
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