Dall’11 marzo 2013, quando, con una leggera ma significativa correzione, il blog MOLTINPOESIA (qui) è diventato POESIA E MOLTINPOESIA, ho pubblicato circa 236 articoli suddivisi per categorie (cantieri, discussioni, ricerche, segnalazioni). Ho lavorato da solo, accollandomi sia la responsabilità di valutare il materiale da pubblicare sia la gestione tecnica non sempre facile del blog. Con una certa larghezza e pochi rifiuti (sono per il «criticare ma incoraggiare» e non per il «sorvegliare e punire» da posizioni di forza) ho accolto molti testi poetici inviatimi soprattutto da amici/che; ma anche da persone, che non conoscevo e sono poi diventate amiche. Continua a leggere
Archivi del mese: dicembre 2013
Ennio AbateNote su “Tumuli” di Josef Kostohryz (1907 -1987)
Il poema “Tumuli”, tradotto da Alberto Di Paola e Kateřina Zoufalová, è pubblicato e si legge sul blog LA PRESENZA DI ERATO (qui)
Leggo questo poema con rispetto. Non può mancare verso un perseguitato condannato all’ergastolo durante il periodo stalinista e poi scarcerato «perché “nell’attività dell’imputato non c’era stato nulla di criminale”», come si dice nella nota di presentazione. Non posso però tacere la mia delusione. Che nasce dal modo come l’autore affronta il tema del rapporto tra la poesia e la storia, i cui eventi l’hanno investito duramente e personalmente in quel Novecento di ferro e in uno di quei Paesi (la Boemia), che durante la Guerra Fredda venivano chiamati dell’Est e dovettero sopportare due tragedie: prima quella del dominio nazista e poi di quello stalinista. Mi si potrebbe obiettare: ma parla da poeta. Replicherei: Proprio per questo. Essendo per me la parola che i poeti – direttamente o indirettamente – pronunciano sulla storia degna di considerazione quanto quella dei politici, degli storici, degli economisti o dei filosofi. Continua a leggere
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Francesco Di StefanoDue poesie di fine anno
Er resto Mancia
De certo quarche cosa c’è de strano
sur fatto che la stampa nazzionale
nun scrive che sto Gran Napolitano
ciaveva n’estraggettito speciale Continua a leggere
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SEGNALAZIONEKamen n. 44
Kamen’
Rivista di poesia e filosofia
V.le Veneto 23 – 26845 Codogno (LO)
Tel. 0377 – 30709
Ed. Vicolo del Pavone
Piacenza Continua a leggere
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Rita FilomeniPoesie da “Scardinare l’acqua”
. cosa nostra
per la sovraintendenza del paese
qual dente del giudizio, si fa largo,
incuccia sanguisuga e trama ragne
maligni a bisbigliar anch’al senato
sì contro lì non sai chi hai accanto
se valigia a doppio fondo è lo stato
che su gl’onesti com’aiuol calpesta
e vuol uno ci finisca, e sette n’esca
dentro, mai, a vita hanno lo sconto
di pena, non li ammali depressione:
cosa nostra altrimenti è guarigione
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Antonio SagredoTre poesie
Riporto in primo piano tre poesie che Sagredo ha disseminato nello spazio commento degli ultimi post.[E.A.]
1.
Se l’Ospizio del Silenzio celebra la disfatta della Solitudine,
come una maschera può tradire la propria parrucca di ciniglia?
È l’origine del trucco che deforma la gorgiera dello specchio
quando ha tremule ciglia come le imposte dell’Obitorio. Continua a leggere
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LETTURE PER POETI (9)La Rete: un gioco di pensierini rapidi, tronchi, strillati e parcellizzati
da Echelon di Alessandro Cisilin, “Galatea” qui
I veri protagonisti non sono tanto i segreti arnesi da 007, quanto i matematici contesi dai colossi dell’informatica e dei servizi. Sanno incrociare i dati, tra schede telefoniche, motori di ricerca, social network. Algoritmi che catalogano il cervello di ognuno di noi. Li chiamano ‘deep learning ’, e la ricaduta non è solo su una generica ‘privacy ’. In ballo sono le relazioni umane ed economiche, le idee e gli orientamenti di consumo. Controllo insieme politico, bellico e commerciale. Stesse strategie e stesso esito. Continua a leggere
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Ennio AbateSei note di un osservatore partecipe su «I poeti sono troppi»
E’ un mio commento riepilogativo ad una interessante discussione in corso sotto un post di Diego Bertelli pubblicato su LE PAROLE E LE COSE (qui). [E.A.]
1.
«verissimo che esistono troppi libri spazzatura di non-autori o meri poeti “amatoriali”. poco vero però che questi amatori offuschino i grandi o “riducano il valore della poesia». (Andrea)
Questa constatazione non solo è onesta ma, consapevole o meno l’autore, ha il merito di mettere in un’unica cornice la questione che dovrebbe essere al centro di questa discussione: il contrasto – latente, ma reale e di ardua soluzione – tra *essere pochi in poesia* e *essere molti in poesia*. Continua a leggere
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SEGNALAZIONE
GIOVEDI’19 dicembre 2013 alle ore 21
Presso la Biblioteca Comunale Venezia di Milano in via Frisi 2/4 angolo via Melzo
IL SEGNALE
in collaborazione con l’Associazione Culturale ‘La Camera Chiara’ fotografia arte cultura
I 50 ANNI DELLA “CONTESTAZIONE TESTUALE” Continua a leggere
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Attilio ManganoComplessino d’Edipo
Ecco un altro modo – scanzonato, ironico, cabarettistico – di fare psicoscrittoio. Sono versi del mio amico Attilio Mangano e li pubblico come contrappunto desublimante al mio “Unio”. [E.A.]
1. Test d’ingresso
Era un sogno davvero da manuale
Per cultori freudiani e dissidenti
Esperti di simbologia sessuale
E bravi incantatori di serpenti Continua a leggere
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Andrzej ZaniewskiRiflessioni femministe
Questa poesia, tradotta da Paolo Statuti, l’ho ripresa dal suo blog : “Un’anima e tre ali” (qui), perché ha a che fare con la ricerca che sto conducendo in “Unio. Psicoscrittoio”. Al link indicato trovate però anche una scheda su Zaniewski e altre sue poesie. [E.A.]
La donna non è soltanto donna,
nella donna è nascosto un uomo,
e in lui una successiva donna, o un successivo uomo,
un secondo, un terzo, un quarto. Continua a leggere
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SEGNALAZIONE“La pòlis che non c’è” alla Libreria di Via Tadino a Milano
Conversazioni in libreria
Lunedì 16 dicembre, ore 21
Presentazione della raccolta poetica
La Pòlis che non c’è
CFR – 2013
di Ennio Abate
Ne parliamo con l’autore Ennio Abate
introduce Paolo Giovannetti
Via Tadino, 18 – 20124 Milano Tel.+39 02 29513268 Fax.+39 02 2043660
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Ennio Abate Unio. Psicoscrittoio (14 – 20)
14.
Preparativi per un matrimonio all’aria aperta. Come si fosse a teatro. Una piccola folla s’accalca. Ci sono microfoni e cineprese. Sul palco drappeggiato, però, l’assessore (o il prete?) che dovrebbe celebrarlo svanisce. Proprio mentre arrivano gli sposi. Gli sposi? Lei neppure la vediamo. E il giovanotto, che passa per lo sposo, dimostra una fretta sospetta. Improvvisa un discorsetto evasivo. Si capisce che la cerimonia l’infastidisce. Che non vede l’ora di restare solo con la sposa. Ma lei dov’è? Chi è? Unio assiste indifferente alla sceneggiata. Eppure sappiamo che si tratta del suo matrimonio con R. La sposa assente, chiamiamola così. Continua a leggere
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Antonio SagredoFu un dispetto della Genesi
Fu un dispetto della Genesi
se l’anima demente non ritrovo più
ciò che non hai mai seminato: l’eternità!
Ti sarà concessa la nostalgia del futuro,
tutto quello che dopo la fine sopravvivrà
(lo chiameranno di nuovo: il Nulla!)
E sarà ciò che di nuovo non sapremo.
Suonerà la campana infine per gli ultimi tre Dei,
mai esistiti, né prima né dopo
Siamo liberi, io e te, dalla risurrezione!
Vermicino, 14 ottobre 2003
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Ennio Abate«La poesia “dovrebbe” essere» (Risposta a S. Cardarelli)
@ Stefano Cardarelli, commento del 7 dicembre 2013 alle 13:26
Caro Stefano,
credo di aver risposto già a questa tua obiezione nella discussione svoltasi su LE PAROLE E LE COSE. In particolare nel commento rivolto a .dp. che riporto sotto in Appendice. Lì ho spiegato in che senso intendere quel mio « la poesia “dovrebbe” essere». Continua a leggere
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Vladimir MajakovskijPrologo de “La nuvola in calzoni” (Versione di Paolo Statuti con nota in appendice)
Ancora su Majakovskij e La nuvola in calzoni. Ci parla da un’epoca lontanissima e riceviamo la sua voce in un’epoca che la deforma (e la teme…). Ma vale la pena insistere. [E.A.]
La vostra mente,
sognante sul cervello rammollito,
come grasso lacché sopra un unto divano,
io provocherò contro un pezzo di cuore insanguinato;
a sazietà befferò mordace e villano. Continua a leggere
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