Archivi del mese: marzo 2014

Antonio Sagredo
Poesie giovanili

MASCHERA 3

Figure e maschere

Di metallo etrusco era tutto il cielo
e l’orizzonte colmo di un vento romano scabro.
Donava la terra ai volti parvenze d’oro,
fulvo era il cuore del sole ferito dal ramarro.
Radici di miele e sciami di madrepore giganti
ornavano una fievole menzogna sulla soglia.
L’Ospite giunse con occhio di re,
e polvere di rame e vigna maturata la scia
di baci rossi scodinzolante
coda di levriero. Continua a leggere

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Ennio Abate
La mia giovane sposa feriale

Tabea Nineo, Volto femminile, 1963

Tabea Nineo, Volto femminile, 1963

da Reliquario di gioventù, inediti in lavorazione

*

smetta i suoi occhialini di bontà
m’osservi bene
mangio la mela che lei ruba per me
da una mensa aziendale
neppure i piccioni si scansano se passo
medito il grande ideale nelle latrine
qui sul fondo del bidone metropolitano
per noi due manco un’animella tagliuzzata c’è

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Francesco Di Stefano
Obbama a Roma

obama renzi

Vedenno Obbama accanto ar Fiorentino
ner mentre fanno la dichiarazzione
m’è parzo de tornà un momentino
ar tempo dell’America padrone

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Alessandro De Santis
Poesie da “Metro C”

metro-c-roma

Graniti
Ore 09,20. Un lupo mannaro o forse Kappler

Tutto il giorno aveva camminato sul ciglio
[della strada
contava i passi e li classificava
e poi passava agli organi, alle carni
la lingua lastricata e le sue selci
intrise del sudore del non dire
Aveva infilato le mani chiuse a pugno nelle tasche
ed era risalito sin dentro alla campagna
Fatto inventario dei pali dei filari
piantati come croci, sporcato la punta
delle scarpe nello stabbio
Ore ed ore si era soffermato,
intere ere geologiche e crisi di governo
prima di vedere quella farfalla posarsi
sulla rete metallica del suicida
Senza dote di stelle lo raggiunse brusca la notte
gli aprì la bocca come a prender fiato.
Vide l’esatto diametro del cuore umano
e pensò che fosse proprio una bella
giornata per ricominciare, per un attacco aereo
negli occhi ancora il rapinoso schianto di quando
quel ponte se n’era sparito ghiotto.

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Annamaria Moramarco
Vita

moramarco 1

Sono in attesa di salpare
e intanto vivo
vivo intensamente
né mi rallenta la corsa
sapere che non resterà altro di me
se non l’amore.

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Antonio Sagredo
Cinematografo

proiettore

Al banchetto della sacra mortalità tu volgevi altrove il suo sguardo basedowico.
Avevi nelle mani il cerebro di Dio sezionato allegramente da occhiceruli teologi.
Ricordavi che la giostra del pensiero illumina gli orrori della teofania ultraterrena,
ma con gli occhi di una chiavica tu miri la bellezza delle pellicole impiccate ad una corda.

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Ennio Abate
Ultimo dialogo tra il vecchio scriba e il giovane giardiniere (2002)

1978 IN RICORDO DI BABEL 1978 circa

Tabea Nineo 1978: IN RICORDO DI BABEL

Vecchio scriba – I particolari del nostro incontro sui banchi di scuola o in fredde sagrestie del sud contano poco ora. E pure le ragioni del distacco. Il tempo che spendesti in mezzo a noi fu però di buona semina. Ti prendemmo sul serio. Ti demmo pensieri e sensi ordinati non solo divieti. Poi trasgredisti, ci odiasti e dovemmo precluderti i nostri cenacoli. Nulla nel loro corporeo conflitto con la Parola risolvono le rivolte affascinate dal disordine dell’infida parte di tutti noi che per sempre o a lungo resterà oscura. Da solo o con altri tu pure ne hai saggiato il grumo viscido. Esploralo quanto vuoi, se insoddisfatto dalle marmoree distanze delle nostre grammatiche e retoriche, ma non trascurare l’umano, cui in forma semplice mirò la nostra scrittura. Anche dopo il nostro naufragio non dimenticare i forzieri conservati nei nostri inabissati vascelli. Altri mondi sconvolti ti hanno attraversato e invaderanno. Ma scrivi sulle orme del nostro antico e logico disegno. Evidenziale, anneriscile, se hai solo il nero. Preziose sono anche le residue ombre.

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SEGNALAZIONE

Via tadino logo

MILANO

poliscritture10a locandina solo copertina

Conversazioni in libreria
Lunedì 24 marzo, ore 20.30
Presentazione del n. 10 della rivista
Poliscritture
Rivista di ricerca e cultura critica

* Nota: Poliscritture è rivista cartacea e sito. Stiamo preparando il n.11 del cartaceo sul tema ‘scienze’ e fra una quindicina di giorni sarà pronto anche il nuovo sito.

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Ennio Abate
Sul femminismo “amorevole”

we_can_do_it___remastered_by_thedrifterwithin-d56rqh1Questa lettera aperta a margine dei commenti sulla conferenza di Lea Melandri(qui) non è una semplice provocazione o dotta elucubrazione, ma un invito a non farla facile su amore e violenza. [E.A.]

 

Care amiche,
sarò franco e diretto. Ma cos’è – alla nostra età – tutta questa recita: amiamoci! amiamoci! Come se fossimo nel fiore della giovinezza e in una corte del Rinascimento. Mi spiace guastare la festa, ma voi sottovalutate e dimenticate com’è il mondo e i rapporti conflittuali  e i mille condizionamenti in cui siamo costretti a vivere e miracolosamente ad amare (quando si riesce). Bastasse il desiderio! Freud che se ne intendeva mi pare che paragonasse uomo e donna a due ricci che a fatica riuscivano a trovare la posizione giusta per non ferirsi con i loro aculei. Spero che questa non sia una discussione per sole donne e non continui su questa falsariga. E perciò qui di seguito dico quello che penso sulla questione. Continua a leggere

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Ennio Abate
Unio. Psicoscrittoio (26 – 33)

1980 ca. PASSANTE anni 80
26. Unio è tornato nella città da cui andò via da giovane. Sale la vecchia scalinata tante volte percorsa: quella dietro al Duomo. È piena di luce mediterranea e tra due muri altissimi e bianchi. Vede quello che vorrebbe vedere: due donne giovani. Una sembra la sua prima fidanzata. Tutta una storia d’incertezze giovanili. L’altra è l’amica di scuola e di palazzo di lei. L’accompagna per un tratto di strada e agevola così i loro incontri furtivi. Sempre. Continua a leggere

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VIDEO PER POETI (2)
Una conferenza di Lea Melandri a Bologna su amore e violenza

E’ una conferenza. Se volete una lezione. Dunque abbastanza lunga. Il tema trattato è però basilare nei rapporti di ciascuno di noi e Melandri è capace di sfatare e demitizzare coraggiosamente anche gli stereotipi secolari dei poeti. Perciò mi pare utile proporla e discuterne. [E.A.] 

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Sandro Bajini
Ad onore delle armi

armi  baijni

apologia

Ai dardi della guerra troiana; alle frecce, avvelenate e no, degli altri popoli; alle clave; ai frangicapo; alle mazze ferrate; a tutte le spade, purché non siano di Damocle; alle daghe dei Daci; alle baionette; alle scuri e alle bipenni; alle draghinasse; alle mannaie; alle misericordie; ai pugnali; alle sciabole; alle scimitarre; alle alabarde; ai brandistocchi; ai mazzafrusti; agli arieti; alle catapulte; alle lance; alle picche; alle ronche; alle serpentine; alle zagaglie; alle ghigliottine; ai temperini, che nella loro modestia possono sempre tagliare una carotide; a tutte le armi nate dopo l’invenzione della polvere da sparo;a tutte le armi che si valgono della scissione dell’atomo; a tutte le armi chimiche. Continua a leggere

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Ennio Abate
Un commento per difendere Di Ruscio dall’abbraccio dei suoi ammiratori

Di RuscioIn occasione dell’uscita dei Romanzi di  Luigi  Di Ruscio (della cui morte nel febbraio 2011 avevo  dato notizia qui e qui) è uscito su LE PAROLE E LE COSE l’estratto di un saggio di Andrea Cortellessa (qui). Ho lasciato il seguente commento. [E.A.]

Il titolo del post («La vergogna delle lettere italiche») mi è parso a prima vista promettente, ma poi che delusione.
Povero Di Ruscio! E poveri, assieme a lui, tutti i suoi «cristi polverizzati» (meridionali per lo più, s’intende) dalla cultura nazional-popolare dei Palmiro!
Povero Di Ruscio trattato a pesci in faccia (altro che pesce d’aprile!) dal Calvino, che già si faceva le ossa per tenere le sue «lezioni americane» al ceto medio internazionalizzatosi sotto le bandiere a stelle e strisce invece che a quelle rosse! Continua a leggere

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Luca Chiarei
Slam poetry: “incastRIMEtrici” (III volume)

incastRIMetrici Vol 3 (Modifica 01_High)Di poetry slam ci siamo già occupati in passato, nel 2009/2010 (qui  e qui). Fa bene Luca Chiarei a richiedere di nuovo un’attenzione non scolastica verso questo fenomeno di ricerca contemporanea,  che viene condotta soprattutto da  giovani ai bordi del mondo della poesia “ufficiale” (per lo più scritta). Qui si tenta di reintrodurre in poesia oralità, spettacolarità e emotività. Evviva allora i giovani e la spontaneità? Andiamoci piano. Se è vero, infatti,  che la distinzione in astratto tra poesia e non poesia è discutibilissima, è anche vero che il pluralismo del “tutto fa brodo” contrappone spesso alle arcigne (e a volte miopi) distinzioni accademiche della tradizione solo una lassista e confusa cacofonia. Il fenomeno ha potenzialità  e rischi. Discutiamone. [E.A.]

E’ uscito in queste settimane il III volume dell’antologia “incastRIMEtrici” a cura d Marco Borroni, Arcipelago Edizioni, che raccoglie la produzione in versi che si può leggere, ma soprattutto ascoltare, all’interno degli eventi di slam poetry che si svolgono in Italia. Un libro, come quelli che l’hanno preceduto, segno di una tendenza che, sia per quantità e tipologia dei soggetti coinvolti sia per qualità dei testi proposti (non tutti ovviamente), merita una riflessione critica che collochi il “prodotto” nel più ampio panorama poetico italiano. Continua a leggere

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Gabriele Marchetti
Sei inediti

tempesta giorgione

Il temporale
Scricchiola il bosco, poi subito tace.
La vitalba s’abbranca ai vecchi tronchi
con lunghe dita sottili; ma attorno
non dura la calma, è tenebra il giorno,
il silenzio si sfaglia
e mette ben presto alla nuvolaglia. Continua a leggere

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Ennio Abate
Risposta a una vipera

viperaMi hanno segnalato che su FB è apparso  un commento  di una giornalista riferito alla mia recensione del QUADERNARIO 2014 di Lietocolle (qui). Ne pubblico il testo e la mia brevissima replica solo per mettere in guardia da questo stile supponente e sciocco di occuparsi di poesia e di critica. [E.A.] Continua a leggere

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