Archivi del mese: febbraio 2014

Ennio Abate
Appunti su «Quadernario» (2014) di LietoColle

quadernario_blu_copertina_sito_2_11.

Nell’ultimo quarantennio si è manifestato un fenomeno  interessante e ambiguo, che io chiamo dei “moltinpoesia”.  Sull’onda della scolarizzazione e comunicazione di massa e ultimamente del Web, la produzione di testi di poesia (o di “parapoesia” o “similpoesia”, come li definiva Raboni, sfiorando la questione senza affrontarla) ha raggiunto dimensioni imponenti. Il fenomeno non può essere più svalutato, riducendolo a categorie generiche (epigoni, minori, sottobosco, ecc.). Andrebbe studiato in profondità. E tuttavia nessuno lo fa. Di conseguenza esso non riesce né ad essere mappato nel suo insieme né vagliato criticamente, come pur si dovrebbe. Essendo improbabile e impensabile, in una fase come questa di crisi generale delle istituzioni, la nascita di una sorta di “Censis della poesia”, che fare? Continua a leggere

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Arnaldo Ederle
Le mie parole

palazzi perifericiLe parole che mi appaiono
davanti agli occhi sullo screen
restano in vista
per molto tempo per tutto
il tempo che vogliono per tutto
il tempo, senza lamentarsi, anche se
desiderano fuggir via fuori
controllo libere di posarsi
dove credono e disegnare figure
e balzi di pensieri fuori dalla testa
di me che le scrivo:
la loro libera libertà il loro
credo profondo
fuori da ogni falsa necessità
da ogni storto
desiderio, è ciò che vogliono. Continua a leggere

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SEGNALAZIONE
Gianmario Lucini, Memorie del sottobosco

Lucini memorie del sottobosco

Pretenziosamente dostojewskiano questo titolo, che poteva alludere anche a “Memoria dalla casa dei morti” e non al “sottosuolo”, perché c’è qualcosa di morto nella nostra società civile, che l’ha mutata antropologicamente. L’imbarazzo stava in quella “casa” che l’autore non sapeva bene come definire, col rischio di venir accusato di faziosità. L’autore consegna a questa pubblicazione 10 anni di appunti sui fenomeni di malcostume e di mala politica, riprendendo lo spirito della più popolare satira latina (Marziale ad esempio) e con l’intenzione a volte offensiva suscitata dalla insofferenza verso l’arroganza di molti personaggi mediocri e lestofanti che ci hanno rovinato la vita in questi ultimi 20 anni. L’intenzione è quella di ridere di pancia, a crepapelle ma, nel profondo, non si coglie che un “riso amaro”, per parafrasare un noto film. [Dalla presentazione] Continua a leggere

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Selene Pascasi
Poesie

museo della vitaLE TRE SALE
(tratta dalla silloge poetica “Con tre quarti di cuore”, Edizioni Galassia Arte)

Nel museo della vita
gremita è la prima sala
quella in cui è esposta la tela delle migliori Virtù
Nel museo della vita
men stipata è la seconda sala
quella in cui mostriamo le più scomode Verità
Nel museo della vita
semideserta è la terza sala
quella in cui affiggiamo Errori, Assenze, Debolezze
Lì, nella terza sala,
vive solo chi ci Ama
Lì, rifugiarsi è un sublime conforto, respiro del cuore Continua a leggere

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Simone Di Biasio
Poesie da “Assenti ingiustificati”

di biasio
Simone Di Biasio, Assenti ingiustificati, Roma, Edilazio 2013

(In Appendice una nota di E.A.)

PRODOTTO INTERNO LORO

Se solo s’intuisse il valore dell’altro,
se ci si vestisse di gentilezza
se ogni giorno ci curassimo appena di un’altra persona
se il Pil si fondasse sul benessere e mai il contrario
si potrebbe bestemmiare gli economisti
impartire loro corsi di aggiornamento sulla scomparsa
[della moneta reale Continua a leggere

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SEGNALAZIONE DA “POLISCRITTURE”

Giuseppe Muraca – Intervista a Velio Abati

Sabato 22 Febbraio 2014 07:03 Ennio Abate
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Velio Abati è nato a Roccalbegna, in provincia di Grosseto, nel 1953. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia all’Università di Siena si è dedicato all’insegnamento e a un’intensa attività culturale. Ha pubblicato diversi volumi di saggistica, di poesia, di narrativa e di teatro e ha collaborato e collabora a diversi giornali e riviste. Ha pubblicato di recente il romanzo Domani, Lecce, Manni Editori, 2013.  Per notizie e approfondimenti su Abati e sul suo romanzo rimandiamo al suo sito: DOMANI E ALTRI FUTURI http://velioabati.com/ Continua a leggere

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Giorgio Mannacio
La poesia alla prova del fuoco.
(Tentativo di interpretazione di un aforisma di Nietzsche )

mannacio 3I.
E’ certo – quantomeno altamente probabile – che questo nostro mondo finirà. Soltanto, non sappiamo quando e in che modo. Come si pone la Poesia di fronte a tale evento? Facciamo un passo indietro chiedendoci – ma l’interrogativo segnala solo una curiosità tutto sommato inutile – se finirà per “ morte termica “ ovvero perché sommerso da un nuovo e definitivo diluvio ovvero carbonizzato a seguito di un gigantesco incendio ( la c.d. ekpurosis ). Se verso la prima soluzione ci spinge il secondo principio della termodinamica, le altre due sono attestate egualmente dalla tradizione. Della fine a causa del fuoco parla, ad esempio, il Dies irae ( “ Solvet saeculum in favilla…” ). Quest’ultima – a quanto riferisce Seneca ( Questioni naturali III,29,I ) –era anche l’opinione di un certo Berroso,astrologo babilonese. Continua a leggere

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Valerio Incerto
Tre poesie

Lisbona-statua-di-Pessoa

COSA HO VISTO A LISBONA

A Lisbona ho visto le baracche.

Lisboa, Napoli iberica,
cantanti di fado improvvisati guide turistiche,
donne scalze per l’Alfama
che conoscevano Genova,
amate tra le calli, Continua a leggere

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Ennio Abate
Poesia-volantino: Colognosità 2014

VOLPE E LUPO

Disse la volpe al lupo:
Canta lupo!
Cantami la serenata!

Amica, sui rifiuti di/a Co-
logno Munnezza?
Non senti la puzza?

Canta lupo! Canta!
Pecunia non olet.
Mani pulite docet! Continua a leggere

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Francesco Gariboldi
Poesie

carnevalescaBaci che tonde odalische

Baci che tonde odalische -la luna, pallida nei suoi larghi calzoni-
sdraiate su bluastri sofà -la notte-
si scambiano col sultano
salgono e volano nel cielo -nuvole rosse-. Continua a leggere

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Marina Massenz
Risposte ai commentatori di “Gazelle Gazou”

massenzPubblico le risposte che Marina Massenz ha preparato per i commenti, in particolare i miei, (qui) ricevuti dalla sua poesia. [E.A.] Continua a leggere

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Eugenio Grandinetti
Il mare

Compagno-di-Odisseo_Sperlonga

L’alba raffrena i passi,un’alba avara
di luce, che raggela l’alitare
delle correnti a cui s’affida il sole,
aerostato di fuoco, a risalire
l’arco dal doppio capo.

Cauti gli sguardi esplorano cercando
nel cielo ambiguo un corso che non segnino
sentieri già tracciati.
Ma il sole in alto va, come guidato
da mano ferma, e alterna
giorni umidi e brevi ad altri aridi
e interminabili, quando
si desidera l’arrivo della sera. Continua a leggere

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Gianmario Lucini
Sulla poesia di Alfredo De Palchi

Alfredo De Palchi con la figlia Luce anno:1993

Alfredo De Palchi con la figlia Luce
anno:1993

Pubblico un brano di un saggio sulla poesia di Alfredo De Palchi di Gianmario Lucini. Notizie su De Palchi e sue poesie si trovano sul suo sito (qui). [E.A.]

[…]

Ma un poeta si vede soprattutto dalla scrittura, dallo stile e, proprio questo, che è l’aspetto che di solito meno esamino negli autori che critico, mi pare, in questo caso, fondamentale. Lo stile di questo poeta, infatti, dalle prime alle ultime composizioni, risulta di una sorprendente compattezza, con pochissime oscillazioni. Significa, allora che egli risolve in modo definitivo, già agli inizi della sua produzione e a livello anche teorico, la questione del linguaggio e della forma e non soltanto, ma facendo in modo che il linguaggio e la forma combaciassero e ben si accordassero alla particolarità del suo sentire, all’esuberanza della sua forza interiore o del suo vitalismo, all’imperativo (morale) della libertà e della franchezza espressiva. Credo che, da questo punto di vista, la poetica dell’autore è quanto di meglio ci sia oggi in circolazione. Continua a leggere

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Marina Massenz
Gazelle Gazou

massenz

Le dita di vecchio come rapide
da bambino staccano il frutto
dalle dita di luce nel mucchio
la selezione dei non bellissimi
i perfetti datteri nella cassetta Continua a leggere

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Ennio Abate
Sulla grandezza di Dante
(e di Mandel’štam). Coda di discussione n. 2: @ Banfi, Bugliani e Simonitto

Wells 1

Ritorno brevemente su alcuni punti e mi riassumo:

1. Grandezza di Dante

Ripeto che le mie critiche non sono rivolte a Dante e alla sua reale grandezza umana e poetica  ma  alla ideologia signorile della grandezza (che – riconosco ­- pur prende spunto e valorizza aspetti signorili ben presenti nell’opera di Dante ai danni di altri che per me contano di più). Non ho preso mai in considerazione gli aspetti “privati”(documentati o supposti) della vita di Dante come se potessero diventare prove valide a discapito della sua grandezza reale. Continua a leggere

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Roberto Bugliani
Epitaffi

epitaffi

All’interno d’un contenitore unico, il 1968, gruppi diversi di persone compirono percorsi diversi. La militanza politica nelle organizzazioni c.d. “extraparlamentari” divideva assai più di quanto univa. E le differenze erano talmente forti e aspre che spesso i confronti si risolvevano a sprangate. Né mai furono ricomposte. Perciò nell’inevitabile uscita, da quel tempo della storia-mondo e da quelle contingenze universali, alcuni gettarono alle ortiche il saio del militante e, annusata l’aria, si riposizionarono socialmente in carriere universitarie, giornalistiche, aziendali o politiche. Ebbero sempre cura d’esibire appuntata sulla giacca, nella loro mise d’intellettuali, l’edulcorata medaglietta del “reduce sessantottino”. Continua a leggere

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