L’uomo di pace
E’ morto
Nella pace dei cimiteri
Riposa
Che fu la pace che
In vita
Costruì nel mondo
In death of Ariel Sharon
The man of peace
Is dead
In the peace of cemeteries
He rests
That was the peace that
Alive
In the world he built
Pour la mort de Ariel Sharon
L’homme de paix
Est mort
Dans la paix des cimétières
Il dort
Celle-ci fu la paix qu’il
Vivant
Batit dans ce monde
En muerte de Ariel Sharon
El hombre de paz
Ha muerto
El la paz de los cemeterios
Reposa
La cual fue la paz que
En vida
Construyò en el mundo
Caro Stocchi, Lei glorifica un criminale!
Beh, scrivere che l’unica pace che Sharon ha saputo costruire in vita è quella de cimiteri significa glorificarlo?
IL DISONORE DEL GENERALE SHARON
Forse questi anni di solo respiro
avrai passato a macerare i secondi
prima del botto o del proiettile
che hanno atteso le tue vittime.
Vede, signor generale, non c’è pietra
che si sbricioli se ha accolto
anche le ossa di quelli che a Qibya
(ottobre del Cinquantatrè) si fecero
agnelli per la tua Centouno…
Né c’è volo di mosca tanto rumoroso
come quello di chi non può sentirlo:
furono a mucchi a Sabra e Chatila
che sentirono il tuo girar le spalle.
Vada ora, primo ministro, la valle di Josafat
l’aspetta e non c’è Dio ebraico che si scordi
sui suoi alamari il sangue di Palestina.
PP
Va di cesello, Giulio Stocchi, il grande orologiaio. Ma sono parole definitive, evitano quell’ombra, quell’accusa di antisemitismo che si alza ogni qualvolta si tenti una critica alla politica israeliana. I morti di Auschwitz sono spettri.
La pace non soverchia i muri, li distrugge.
il camposanto…un condominio silenzioso
fumano tutti la pipa della pace…
A. Sharon é morto nella pace dei cimiteri e non nella pace dei vivi.
E tra poco il giorno della memoria: le vittime di oggi si aggiungono a quelle di ieri
Preghiamo.
ANCHE QUI SUL BLOG? PER FAVORE!
La mia era una battuta spero anche latua!
non mi annovero tra i credenti, ma se la preghiera significa anche un’intensa speranza personale o collettiva, perchè no?
Nessuno potrà mai impedire a qualcuno di pregare e rispetto chi lo fa. Sentirselo proporre però a chi non è credente non mi pare una analoga forma di rispetto.
Una poesia camuffata da elogio funebre quella di Stocchi! Per passare indenni la frontiera (israeliana)!
l’ultima guerra mondiale fu una guerra tra due razzismi! ” non esistono razze, esistono razzismi” (la Montalcini)
A Luca Chiarei…
Secondo me, qualche volta la preghiera é la manifestazione di un bisogno, quando si misura la propria inadeguatezza o impotenza davanti ad un mondo sbagliato( ci siamo dentro anche noi)…Come laica mi ritrovo a pregare. A chi mi rivolgo? Non so( non tutto si può spiegare)…a me stessa, ai miei simili…
Forse che la chiesa cattolica ( e non solo) abbia il monopolio di alcune pratiche o espressioni? “Preghiera”, “ritiri spirituali”…furbini. Ma a volte sono strumenti psicologici di cui ci avvaliamo un po’ tutti. Non nascondo che potrebbe essere un retaggio della cultura di cui siamo imbevuti, ma se penso ad altre culture, nel tempo e nello spazio, li ritrovo. L’azione può colmare solo in parte il divario tra la realtà e i valori che ci pulsano dentro. Mi dovrei vergognare di colmarlo, qualche volta, con una preghiera laica? Se mi coniate un altro termine…
A Chiarei:
Come ho detto ad Abate , era una battuta! possibile che non si sia capito!?
…cerco di completare il mio argomento, se riesco.
Quando ero bambina o ragazza, visto il mio ambiante familiare un po’ disastrato, per svagarmi andavo di domenica all’oratorio, vi trovavo la compagnia (vedi azzurro di Celentano) ma spesso anche il modo di annebbiarmi. Certo prevaleva il bisogno degli altri e volere o volare avevamo solo quello. Comunque ho conservato qualche bel ricordo, sono contro le rigidità…Ora sono contenta di sapere che anche qualche istituzione laica o comunque di diversa tentenza, come le biblioteche comunali, alcune librerie, musei, gli “Arci” si stiano occupando del tempo libero dei più giovani, con iniziative di vario tipo. Non so se abbastanza…la mentalità cambia lentamente.
e da che cosa si doveva capire? dalle virgolette? dai puntini di sospensione? hai scritto una parola e basta… Abbi pazienza se non sono così arguto. E poi se era una battuta di che cosa si doveva sorridere?
Di nulla , Luca, di nulla.